Articolo scritto da: visualcapitalist
L’oro rimane un’importante riserva di valore, che funge da copertura e conserva il valore durante le crisi economiche. Nel 2023, tra l’incertezza sui tassi d’interesse statunitensi e i continui rischi geopolitici, il metallo ha dimostrato ancora una volta la sua importanza toccando un nuovo record a dicembre.
Questa tabella, realizzato da Sam Parker, mostra i primi 11 Paesi per riserve auree a settembre 2023, sulla base dei dati forniti dalle banche centrali, dalla Federal Reserve Bank di St. Louis, dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dal World Gold Council.
Domanda d’oro delle banche centrali
La maggior parte dell’oro mondiale è conservata in vari luoghi, tra cui i caveau delle banche centrali, i depositi privati e i depositi di gioielli.
I Paesi mantengono riserve d’oro per vari motivi.
In primo luogo, l’oro funge da riserva di valore stabile e affidabile, aumentando la fiducia nella stabilità economica di una nazione, soprattutto nei periodi di incertezza finanziaria.
Inoltre, nonostante il venir meno dell’importanza del gold standard, alcuni paesi considerano ancora le riserve auree fondamentali per mantenere la stabilità monetaria.
Inoltre, la tangibilità dell’oro consente ai Paesi di diversificare il loro portafoglio complessivo. Attualmente, quasi un quinto di tutto l’oro mai estratto è detenuto dalle banche centrali.
Gli Stati Uniti vantano le maggiori riserve auree del mondo, con 8.133 tonnellate conservate in 12 Federal Reserve Banks sparse in tutto il Paese:
La Russia e la Cina – indiscutibilmente i principali rivali geopolitici degli Stati Uniti – sono stati i maggiori acquirenti di oro negli ultimi due decenni. La Banca Popolare Cinese è stata il più grande acquirente di oro lo scorso anno, con 225 tonnellate.
Sette dei primi Paesi per riserve auree sono anche tra le 10 maggiori economie.
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