I consumatori non sono gli unici a non pagare i propri debiti: Le insolvenze delle obbligazioni societarie sono aumentate in modo massiccio nel 2023, soprattutto per il debito spazzatura ad alto rischio, e la tendenza continua quest’anno a un ritmo che non si vedeva dalla crisi finanziaria globale del 2008.
Non sorprende che le società che vendono debito spazzatura a basso rating siano le più colpite.
L’anno scorso, secondo S&P Global Ratings, le insolvenze sulle obbligazioni societarie sono aumentate di uno sconcertante 80%. Gli alti tassi d’interesse, uniti all’inflazione, hanno reso difficile per le aziende mantenere i propri impegni, anche se continuano ad arrivare ondate di nuovi acquirenti di obbligazioni, desiderosi di ottenere rendimenti più elevati prima che i tassi scendano.
La domanda rimane forte per i titoli spazzatura e il debito ibrido, ma per le società con scarsa liquidità, flussi di cassa scarsi o negativi e/o un onere del debito esistente eccessivo, il risultato è una configurazione irresistibile per un numero ancora maggiore di inadempienze nel 2024.
Per ora, con i tagli dei tassi all’orizzonte, l’interesse per il debito obbligazionario spazzatura rimane forte, anche se i rendimenti effettivi sono scesi dai massimi del 2023 e gli spread di rendimento rimangono relativamente bassi:
Rendimenti effettivi dei titoli Junk rispetto ai fallimenti Ch.11, dall’estate 2022 a oggi
Nel frattempo, i debiti finanziati in un contesto di bassi tassi di interesse giungeranno a scadenza nei prossimi anni, per un ammontare di oltre 1.800 miliardi di dollari entro il 2028.
Quando questi pagamenti arriveranno a scadenza, altre società cadranno nell’onda del default. E se il mercato dei junk bond dovesse precipitare, potrebbe scoppiare la più ampia bolla dei corporate bond da 13.700 miliardi di dollari, trascinando con sé il resto dell’economia.
Persino Bank of America definisce il surriscaldamento del mercato obbligazionario “spumeggiante”. Senza alcun segno di rallentamento a breve termine delle vendite di obbligazioni, si prevede che la pressione sui premi continuerà ad aumentare per il debito ad alto rischio, poiché i mutuatari si affrettano a soddisfare la domanda di offerte ad alto rendimento prima che la Fed tagli i tassi.
Tuttavia, come riportato da Bloomberg, gli strateghi di Band of America hanno dichiarato che:
“È improbabile che i dati tecnici insolitamente favorevoli attualmente siano sostenibili nel lungo periodo”.
Il mese scorso, Moody’s ha modificato la propria metodologia di rating per allinearsi alle regole di Fitch e S&P, rendendo il debito ibrido più attraente per le aziende sovraccariche in settori come i media, la tecnologia e altri.
La modifica delle regole consente alle aziende di assumere un maggior numero di debiti ibridi per raccogliere fondi senza subire un potenziale impatto sulla loro affidabilità creditizia.
Per quanto riguarda la prossima ondata di default, la stessa Moody’s ha riferito all’inizio dell’anno che circa il 16% delle società con rating speculativo è ad alto rischio di insolvenza, tra cui aziende sanitarie e compagnie aeree:
“Tra i nomi che si sono aggiunti alla lista lo scorso trimestre ci sono la piattaforma radiofonica iHeart Communications e Spirit Airlines (SAVE.N), la cui proposta di fusione con l’omologa JetBlue (JBLU.O) è stata bloccata martedì… Allo stesso tempo, con l’aumento dei default, il rapporto tra i downgrade e gli upgrade di Moody’s tra le società con rating speculativo è salito a 1,8x nel quarto trimestre del 2023, da 1,3x nel trimestre precedente”.
La Fed spera che il taglio dei tassi d’interesse diminuisca l’onere per le società indebitate, ma ciò avverrà a costo di alimentare le pressioni inflazionistiche che il contesto di tassi d’interesse più elevati non è riuscito a contenere.
Inoltre, una diminuzione dei tassi d’interesse non sarà sufficiente per molte società a basso rating per rifinanziare con successo i loro obblighi o per assumere ulteriore debito. Se gli investitori continueranno ad affollarle in cerca di rendimenti più elevati rispetto ai Treasury, questo non farà altro che rendere ancora più spumeggiante un mercato già in fibrillazione.
In ogni caso, quando l’intera economia è assuefatta a un contesto di tassi d’interesse artificialmente bassi, la Fed si mette costantemente alle strette e ricorre al suo unico vero strumento politico: stampare moneta.
L’acquisto febbrile di obbligazioni ispirato, in parte, da variazioni dei tassi di interesse indotte artificialmente è solo uno degli infiniti modi in cui l’ingerenza della Fed crea un’economia zombie.
Questo paese della fantasia gestito dai banchieri non agisce in base alle leggi della natura o ai principi di una sana economia, ma ai capricci alimentati dall’arroganza dei banchieri centrali che giocano avidamente il ruolo di pseudo mago e pseudo scienziato a scapito dei governati.