Di Zerohedge
Gli elettori indiani si apprestano a recarsi alle urne questo fine settimana, in quella che è stata definita la più grande elezione del mondo.
Quasi 1 miliardo di persone sono eleggibili per determinare se Narendra Modi, leader del Bharatiya Janata Party (BJP), governerà il Paese per un terzo mandato consecutivo.
Katharina Buchholz di Statista riporta che, secondo i dati di un sondaggio di Statista Consumer Insights, una delle principali sfide che il Paese deve affrontare in questo momento è quella della disoccupazione.
Questo sarà un punto critico per gli elettori più giovani.
Con opportunità spesso migliori all’estero, il Paese sta perdendo talenti preziosi. E non è il solo, come rivelano i dati dell’OCSE. Infatti, nel 2015/2016 – l’ultimo anno registrato – 40 milioni di immigrati altamente istruiti vivevano nei Paesi membri dell’OCSE. Sebbene gli immigrati qualificati siano certamente ben accolti dai mercati del lavoro della maggior parte dei Paesi sviluppati, soprattutto in tempi di calo dei tassi di natalità, la migrazione di persone istruite può anche avere un effetto negativo sui loro Paesi d’origine, spesso descritto come fuga di cervelli.
Altre infografiche sono disponibili su Statista
Come si evince dai numeri, la Cina e l’India hanno inviato all’estero il maggior numero di immigrati altamente qualificati, secondo gli ultimi dati disponibili.
Tuttavia, rispetto alle dimensioni delle loro popolazioni, i numeri sono relativamente bassi. Altri importanti luoghi di fuga dei cervelli sono stati le Filippine, la Polonia, il Messico e la Russia.
Le Filippine sono note per rifornire il mondo di professionisti del settore sanitario, soprattutto infermieri. Molti di questi professionisti altamente qualificati emigrano negli Stati Uniti, costituendo il terzo più importante corridoio di emigrazione di manodopera qualificata dell’OCSE.
Di conseguenza, nel 2015/16 il 14,3% dei filippini altamente qualificati era emigrato nell’OCSE. Questo tasso è ancora più alto nelle economie in via di sviluppo piccole o isolate.
Nello Stato caraibico della Guyana, quasi il 71% delle persone con un alto livello di istruzione ha lasciato l’OCSE, rispetto al 66% di Trinidad e Tobago e al 63% di Mauritius.
Di Zerohedge