Gli USA in questo preciso momento hanno un debito pari a 31,45$ trilioni. Con un debito di tale dimensione possono fallire? In questo articolo andiamo a scoprire se gli USA possono fallire
Il loro tetto al debito però è già stato superato a gennaio 2023 sfociando i 31,40$ trilioni.
Ad inizio giugno ci sarà l’ultimo countdown che deciderà il futuro degli Stati Uniti.
Di seguito le parole di due figure di spicco.
Janet Yellen, il Segretario del Tesoro Statunitense, ha dichiarato:
“Un default metterebbe a rischio i guadagni ottenuti con tanta fatica negli ultimi anni nella nostra ripresa dalla pandemia e scatenerebbe una recessione globale che ci farebbe arretrare ancora di più, rischierebbe inoltre di minare la leadership economica globale degli Stati Uniti”.
In questa pagina del mio blog puoi leggere la lettera completa.
Il Presidente Joe Biden è intervenuto a favore di Yellen sostenendo che il default degli Stati Uniti non è un’opzione e che è obbligatorio un accordo politico tra democratici e repubblicani per poter innalzare nuovamente il tetto al debito.
Biden ha annunciato che sta considerano il ricorso al XIV emendamento (che richiede agli Stati dell’unione di garantire la stessa protezione legale a tutte le persone sottoposte alla loro giurisdizione) come mezzo per aggirare lo stallo sul tetto, pur ritenendo che “sarebbe contestato legalmente”.
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Cerchiamo ora di capire che cos’è il debito nazionale, a cosa serve, com’è formato e cos’è il tetto al debito.
Il debito nazionale è la quantità di denaro che il governo di un paese ha preso in prestito per coprire il saldo delle spese sostenute nel tempo.
In altre parole si può paragonare uno stato ad una persona che utilizza una carta di credito per gli acquisti ma che non paga l’intero saldo ogni mese. L’ammontare di tutti i deficit periodici rappresenta il debito complessivo di quella persona.
Ma a cosa serve questo debito?
Il debito serve ad alimentare le principali spese di un paese.
Le voci principali di spesa degli Stati Uniti sono:
- 1,20$ trilioni per l’health, come servizi sanitari, ricerca e formazione sanitaria;
- 1,04$ trilioni per social security, come pensione e assicurazione di invalidità;
- 686$ miliardi per national defense, come le spese militari e della difesa;
- 515$ miliardi per income security, indennità di disoccupazione, pensione e disabilità dei dipendente federali, assistenza alimentare e nutrizionale;
- …
Se il governo federale esaurisse le risorse disponibili, il governo degli Stati Uniti non avrebbe abbastanza denaro in entrata per effettuare tutti i suoi pagamenti. Questi pagamenti vanno a programmi sociali che sostengono le famiglie, come la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria e l’assicurazione contro la disoccupazione, e a importanti funzioni governative, come la difesa nazionale e i trasporti.
Com’è formato il debito americano?
Il debito americano non è tutto uguale infatti è suddiviso in debito intragovernativo e debito pubblico puro.
Il debito intragovernativo è detenuto dalla Federal Reserve, dalla Social Security e da altre agenzie governative. Il debito pubblico è detenuto invece dai singoli investitori, istituzioni e governi esteri.
6,88$ trilioni (21,94%) sono rappresentati dal debito intragovernativo mentre 24,51$ trilioni fanno parte del debito pubblico (78,06%).
Se si va ancora più in profondità si può evidenziare una suddivisione ancora più ampia.
Come puoi notare, il debito pubblico non è detenuto solo dagli Stati Uniti ma anche da paesi esteri. In arancione viene evidenziato il debito in mano a paesi stranieri che detengono ben 7,43$ trilioni (23,66%).
I paesi con il più alto ammontare di debito americano sono rappresentati in foto.
Ma in tutto questo cosa c’entra il tetto al debito?
Il Congresso degli USA ha creato il tetto al debito nel 1917 e dalla sua introduzione il governo statunitense non è mai andato in default.
In realtà non è stato mai possibile perché dal 1997 al 2022 il tetto al debito è aumentato di ben 22 volte, questa che si sta discutendo proprio in questi giorni sarebbe la 23esima.
Un default degli Stati Uniti è quindi alquanto improbabile a giugno, le forze politiche americane riusciranno sicuramente a trovare un accordo ed innalzare nuovamente il tetto al debito.
Debito che supererà molto probabilmente il 130% del PIL nazionale nel corso del 2023.
Infatti oltre a valutare il debito di un paese singolarmente è utile confrontarlo con il prodotto interno lordo (PIL) perché mostra l’onere del debito rispetto alla produzione economica totale del paese e quindi alla sua capacità di ripagarlo.
Il rapporto debito / PIL statunitense aveva già superato il 100% nel 2013.
Secondo Ray Dalio la soluzione ottimale, anche se un po utopistica, per contrastare tutto questo debitosarebbe quella di implementare una riduzione dell’indebitamento efficiente ed efficace grazie ad una riduzione della spesa pubblica (austerità), ad una rinegoziazione del debito (per esempio portando avanti le scadenze) e ad una stampa moderata di denaro che permetta l’avanzamento dell’economia ma non dell’inflazione.
Da quest’analisi possiamo trarre due due conclusioni.
Il punto primo è quello di non esporsi ancora alle obbligazioni di lungo termine per non contrarre rischi inutili ma di prediligere ancora per l’anno in corso duration più basse.
Il punto secondo è quello di preparare i portafogli ad un aumento di volatilità nei prossimi mesi, giugno e luglio, e quindi di lasciare spazio in portafoglio alla liquidità e ad investimenti a breve termine e a basso rischio o decorrelati, per poter poi sfruttare eventuali opportunità di mercato future.
Gli USA sono quindi possono realmente fallire? Che implicazioni avrà questo sulle tue finanze? hai paura di perdere tutti i tuoi risparmi? Hai bisogno di assistenza per i tuoi investimenti? Rivolgiti al mio team di consulenti finanziari indipendenti per farti guidare nei tuoi investimenti. Manda una mail a: info@svilupposoluzionisrl.it