Messaggi chiari quelli mandati dal Governatore della Banca D’Italia Ignazio Visco al Governo Meloni che prende appunti. Le sue affermazioni sembrano un avvertimento.
Chissà come mai, ma sembra che le parole “Borsa” e “pmi” non abbiano suscitato il minimo interesse nelle ultime considerazioni del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Forse perché parlare di finanziamenti alle imprese non fa abbastanza rumore. Parlare di restrizione del credito e tassi di interesse insostenibili non fa notizia. Oppure farebbe vedere il totale fallimento delle politiche monetarie portate avanti dal Sistema delle Banche centrali europeo.
Visco parla bene del Pil Italiano, ma si dimentica che l’Italia ha la maglia nera europea sull’inflazione. Il Pil tedesco è in recessione perchè l’inflazione è in calo. Il nostro Pil è in crescita perchè l’inflazione è ancora al 7,6% contro il 6,1% tedesco. E quindi..
Meglio prendere posizioni politiche, come con la richiesta a gran voce di ratificare la riforma del Mes, che il centrodestra sembra non gradire molto. Ma che sta per entrare in parlamento per essere quantomeno ratificato. Oppure, perché non esortare a introdurre un salario minimo per tamponare i problemi della precarietà? Anche se la Meloni considera lo strumento inefficace e questa non è mica una novità.
E se non basta, perché non provocare ancora di più la Lega di Salvini sostenendo la possibilità di lavorare oltre i 64 anni? Perchè guarda caso, proprio su questo tema si può stuzzicare la maggioranza di governo e la Lega di Salvini. Insomma, ben venga l’immigrazione dice Visco, ci aiuterà a crescere nei prossimi 20 anni, anche se l’unico modo per contrastare il calo della popolazione sarebbe un saldo migratorio maggiorato.
E perché non dare un bel giudizio lusinghiero al salario minimo, che “può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale”?
E poi ancora sul Mes, tassello fondamentale per l’unione bancaria. Il governatore dice che l’unione bancaria è importante come il pane, e aggiunge che bisognerà anche riformare la gestione delle crisi e istituire uno schema unico di garanzia dei depositi. Cosa che richiedono da anni e oramai il tempo è scaduto e perché lo Tzunami sta per arrivare.
Insomma, il centrodestra ha un mese di tempo per capire cosa fare su questi temi, ma sappiamo tutti che sarà difficile distinguere tra rumore e sostanza in questo polverone. O meglio il polverone che sta per alzarsi.
E mentre si cerca di capire come muoversi, speriamo che l’Italia riesca a dare attuazione all’ambizioso programma di riforme come si auspica il governatore, da troppo tempo attese. E qui vien da ridere!