ChatGbt: arrivano le prime regole? La nuova proposta dell’ EU IA ACT.
Una volta approvate, saranno le prime regole al mondo sull’intelligenza artificiale. Parte cosi il comunicato diffuso ieri dal sito del Parlamento Europeo.
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I deputati, si legge nella nuova proposta di legge presentata alla commissione per il mercato interno e la commissione per le libertà civili, mirano innanzitutto a garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano “rispettosi dell’ambiente”, e ci mancherebbe altro, “siano sicuri, trasparenti, rintracciabili e non discriminatori”.
Cosa sarà vietato se la nuova proposta dovesse diventare legge?
- Sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” in spazi accessibili al pubblico;
- Sistemi di identificazione biometrica a distanza “Post”, con l’unica eccezione delle forze dell’ordine per il perseguimento di reati gravi e solo dopo l’autorizzazione giudiziaria;
- Sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, stato di cittadinanza, religione, orientamento politico);
- Sistemi di polizia predittiva (basi sulla profilazione, sulla posizione o sul comportamento criminale passato);
- Sistemi di riconoscimento delle emozioni nelle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, sul posto di lavoro e nelle istituzioni educative; e
- Raschiare indiscriminatamente i dati biometrici dai social media o dai filmati CCTV per creare database di riconoscimento facciale (violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy).
Inoltre, si legge sempre nel comunicato, i deputati hanno individuato aree ad alto rischio come ad esempio la possibilità che l’intelligenza artificiale possa influenzare gli elettori nelle campagne politiche e nei sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media (e da qui, sempre nel comunicato, arriva il collegamento alla proposta di legge che ne impedire la Digital Services Act).
I deputati hanno incluso obblighi per i fornitori di modelli di fondazione che avrebbero dovuto garantire una solida protezione dei diritti fondamentali, della salute e della sicurezza e dell’ambiente, della democrazia e dello stato di diritto. Essi dovrebbero valutare e mitigare i rischi, rispettare i requisiti di progettazione, informazione e ambiente e registrarsi nella banca dati dell’UE.
Infine, I modelli di base generativa, come GPT, dovrebbero rispettare ulteriori requisiti di trasparenza, come la divulgazione che il contenuto è stato generato dall’IA, la progettazione del modello per impedirgli di generare contenuti illegali e la pubblicazione di riepiloghi dei dati protetti da copyright utilizzati per la formazione. La nuova legge promuove ambienti controllati istituiti dalle autorità pubbliche per testare l’IA prima della sua implementazione.
Prima che possano iniziare i negoziati con il Consiglio sulla forma finale della legge, si legge nel paragrafo finale “prossimi passi”, questo progetto di mandato negoziale deve essere approvato da tutto il Parlamento, con il voto previsto durante la sessione del 12-15 giugno. E solo successivamente potrà essere discusso e votato. Ci vorrà tempo quindi, diciamo almeno un paio d’anni. In fin dei conti si sa, la macchina legislativa è sempre molto a rilento rispetto alle evoluzioni o involuzioni – fate voi – che gli uomini nel mondo mettono in atto.
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