Articolo di startmagazine a cura di Chiara Rossi
Era maggio 2019 quando SpaceX ha lanciato i primi 60 satelliti Starlink sul razzo Falcon 9 dell’azienda.
La costellazione di satelliti per connessioni internet della società aerospaziale di Elon Musk arriva a quota 5.999: con l’ultimo lancio avvenuto dalla base spaziale di Cape Canaveral, in Florida, SpaceX sfiora simbolica cifra di 6.000 satelliti in orbita, un numero record destinato a crescere ancora, persino raddoppiare.
SpaceX prevede infatti di aggiungerne altre decine di migliaia per ridurre i tempi di trasmissione e aumentare le sue capacità Internet in tutto il mondo. Una volta completamente implementata, la rete mira a rivaleggiare con i fornitori di telecomunicazioni che utilizzano satelliti in orbita più grandi e più alti, scrive Bloomberg.
Non solo. Oltre all’espansione della flotta,l’ambiziosa rete satellitare sta superando le aspettative a un ritmo vertiginoso, secondo un nuovo rapporto di Quilty Space, una società di ricerche di mercato e consulenza, ripreso da Spacenews.
Dal rapporto emerge che la società aerospaziale di Musk prevede che Starlink sia sulla buona strada per generare ben 6,6 miliardi di dollari di entrate per il 2024, sfidando lo scetticismo del settore.
Secondo fonti di Bloomberg, lo scorso novembre SpaceX stava discutendo un’offerta pubblica iniziale per la sua attività satellitare Starlink entro la fine del 2024, nel tentativo di capitalizzare la forte domanda di comunicazioni via spazio. Ma i tempi di una Ipo di Starlink rimangono incerti visto che Musk ha negato la notizia di Bloomberg, definendola “falsa” in un post su X.
CONTINUA L’ESPANSIONE DI STARLINK
Con il 34esimo lancio di satelliti Starlink avvenuto il 12 maggio 2024, il Falcon 9 ha rilasciato in orbita 23 nuovi satelliti che diventeranno presto operativi, integrandosi con la rete Starlink, che fornisce connessioni internet in qualsiasi punto del globo.
A tenere il conto, in forma non ufficiale, della situazione sono diversi siti specializzati che hanno registrato il lancio a partire dal 2019 di 6.416 satelliti, di cui 5.999 ancora in orbita e di questi sono 5.923 quelli realmente operativi. Un numero destinato ancora a crescere, anche se non ci sono indicazioni ufficiali su quale dovrà essere il numero definitivo dei satelliti.
IL VANTAGGIO SUI RIVALI
Dal 2019, Starlink ha ampliato la propria rete in orbita terrestre bassa fino a raggiungere circa 6.000 satelliti, posizionandosi rapidamente come il più grande operatore satellitare al mondo e rivale di Viasat, OneWeb (appena acquisita da Eutelsat) e Amazon Kuiper.
Quindi Starlink ha un grande vantaggio sui suoi rivali possedendo più della metà dei satelliti ora nello spazio, sta correndo verso l’ambizioso obiettivo del ceo Elon Musk di lanciare una “megacostellazione” di 42.000 satelliti entro il prossimo anno. Unica certezza sui numeri della costellazione infatti è l’autorizzazione ottenuta da SpaceX da parte dell’autorità federale americana per le comunicazioni di poter lanciare complessivamente 12mila satelliti.
I NUMERI DEL SERVIZIO DI INTERNET SATELLITARE
Con una costellazione di quasi 6.000 satelliti, Starlink vanta oltre 5.200 accessi Internet operativi e in trasmissione a 2,7 milioni di abbonati in 75 paesi.
LE PREVISIONI DI QUILTY
“I risultati ottenuti da Starlink negli ultimi tre anni sono strabilianti”, ha affermato Quilty. “Stiamo prevedendo un aumento delle entrate da 1,4 miliardi di dollari nel 2022 a 6,6 miliardi di dollari nel 2024”.
Per metterlo in prospettiva, il fatturato combinato dei due maggiori operatori satellitari geostazionari, Ses e Intelsat, che ha recentemente annunciato una fusione, è di circa 4,1 miliardi di dollari.
LA ROTTA PER LA REDITTIVITÀ
Infine, anche le prospettive finanziarie sono altrettanto impressionanti, sottolinea Spacenews. Quilty Space stima che l’Ebitda di Starlink raggiungerà i 3,8 miliardi di dollari nel 2024, un balzo significativo rispetto ai 128 milioni di dollari negativi nel 2022. “Ci aspettiamo che Starlink raggiunga un flusso di cassa libero positivo per la prima volta nel 2024 “, ha detto Quilty.
Articolo di startmagazine a cura di Chiara Rossi