Di Zerohedge
Quasi tutta la popolazione mondiale respira aria che supera i limiti di qualità dell’aria stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
In questo grafico, Marcus Lu di Visual Capitalist traccia una mappa dei Paesi più inquinati del mondo secondo IQAir, classificati in base alla concentrazione media annua di PM2,5 (μg/m³) nel 2023. L’unità μg/m³ si riferisce ai microgrammi per metro cubo.
Che cos’è il PM2.5?
Il PM2,5 si riferisce al particolato fine, con un diametro di 2,5 micrometri o meno, che può penetrare in profondità nei polmoni e causare problemi di salute.
Nel 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato le sue linee guida sulla qualità dell’aria per il PM2,5. Il livello medio annuo massimo raccomandato per il PM2,5 è ora di 5 μg/m³, rispetto al precedente obiettivo di 10 μg/m³.
Le fonti comuni di inquinamento da PM2,5 includono gli scarichi dei motori, la combustione delle centrali elettriche, il fumo degli incendi, la polvere e la sporcizia.
Come influisce l’inquinamento da PM2,5 sull’uomo?
Una ricerca pubblicata nel 2022 dall’Air Quality Life Index (AQLI) ha rilevato che il 97,3% della popolazione mondiale è esposto a livelli di PM2,5 superiori alle linee guida dell’OMS.
Questo toglie 2,2 anni all’aspettativa di vita media globale, rispetto a un mondo che rispetta le linee guida dell’OMS.
In Asia meridionale, in particolare, l’AQLI ritiene che i residenti potrebbero perdere fino a 5 anni di vita. La regione è stata per anni un hotspot globale dell’inquinamento atmosferico, ospitando 37 delle 40 città più inquinate del mondo.
È interessante notare che il particolato fine può viaggiare per centinaia di chilometri, spesso attraversando i confini nazionali.
Ad esempio, circa il 30% dell’inquinamento atmosferico nello Stato indiano del Punjab proviene dal vicino Pakistan. Allo stesso modo, si stima che il 30% dell’inquinamento nelle maggiori città del Bangladesh sia riconducibile all’India.
Di Zerohedge