“Skill è la nuova moneta di scambio”. Questo è il claim che sta spopolando negli uffici milanesi di LinkedIn, la piattaforma di networking per professionisti.
Marcello Albergoni, country manager di LinkedIn Italia, sta affrontando le sfide che il social network impone grazie alla vasta gamma di utenti: attualmente ci sono 930 milioni di iscritti, con una media di 3 nuove iscrizioni al secondo e 8 assunzioni al minuto.
In soli 15 anni, LinkedIn è passato da un luogo digitale di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, a un ambiente in cui gli individui possono presentarsi, descrivere l’evoluzione delle loro hard e soft skill, fare formazione visualizzando migliaia di video, e coinvolgere sempre più professionisti nella piattaforma.
Negli ultimi sette anni, le competenze richieste dal mondo del lavoro sono cambiate del 25%. Ma nei prossimi cinque anni, dovremo far fronte a un cambiamento del 44%. Pertanto, diventa cruciale accelerare i tempi di apprendimento e adattare le proprie abilità alle esigenze del mercato.
Il mondo sta cambiando velocemente e con esso anche il lavoro, Internet, l’ntelligenza artificiale, la Blockchain stanno rivoluzionando tutto. Entra in Criptogenesis la cerchia di pionieri della Blockchain e sviluppa nuove competenze. Resta al passo in un mondo che cambia alla velocità della luce.
LinkedIn è sempre di più il luogo in cui anche le aziende possono comunicare i valori che le contraddistinguono, un fattore importante tanto quanto il business stesso. Infatti, secondo una recente ricerca di Censuswide condotta su 8.800 professionisti, il 59% degli intervistati non lavorerebbe per un’azienda che non condivide i propri valori; questo dato sale al 90% per la Gen Z e i Millennials. In un mondo che evolve continuamente, cogliere l’importanza dei valori è fondamentale per attirare e trattenere i migliori talenti.
“Stiamo costantemente monitorando gli evoluti cambiamenti culturali – dichiara Albergoni – notando un aumento significativo degli iscritti nati dopo il 1995 che utilizzano LinkedIn, passando dall’1% al 14% negli ultimi dieci anni. Inoltre, stiamo riscontrando un maggiore interesse per i temi Esg e per la diversità all’interno delle aziende.
Questi temi sono diventati parte integrante della nostra cultura, poiché crediamo che il successo aziendale derivi dall’inclusione di prospettive diverse e innovative.
Dalle nostre indagini emerge che, sebbene lo stipendio resti ancora un importante fattore motivante, solo il 31% della Gen Z lo considera come ragione principale per un cambio di lavoro. Tra i giovani (18-24 anni) prevale la ricerca di un miglior equilibrio tra vita privata e professionale (29%), seguita dal desiderio di sentirsi più sicuri delle proprie capacità (29%) e dalla conseguente possibilità di trovare nuove opportunità.”
È necessario approfondire la questione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, un aspetto cruciale del mercato del lavoro italiano. A tal proposito, a partire da novembre 2021 abbiamo reso disponibile la nostra infrastruttura per il progetto inPa, ovvero il portale unico di reclutamento della Pubblica Amministrazione, realizzato in collaborazione con il Ministero della Pubblica Amministrazione e LinkedIn Italia.
A partire da gennaio 2023, l’uso di inPa diventerà obbligatorio per le amministrazioni centrali e a partire da maggio 2023 anche per gli enti territoriali. Grazie a inPa, ogni cittadino italiano potrà candidarsi sia per i bandi legati al Pnrr che per i concorsi pubblici ordinari.
La nostra collaborazione con il precedente governo, in particolare con il ministro Brunetta, continua a portare risultati sfruttando l’esperienza nelle Hr dell’attuale ministro della Pa Zangrillo. Con inPa, lo Stato avrà a disposizione gli stessi strumenti utilizzati dalle aziende di più grande successo per migliorare la qualità del reclutamento e accelerare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore pubblico.
In breve, la sinergia tra tecnologia ed esperienza nel settore delle risorse umane consentirà alla Pubblica Amministrazione di soddisfare le esigenze dei cittadini italiani in cerca di lavoro in modo più efficiente e mirato.
Particolarmente degno di nota è quanto accaduto in Sardegna, dove i centri per l’impiego regionali sono stati abilitati ad accedere a LinkedIn e addestrati nella selezione dei candidati richiesti dalle piccole e medie imprese.
Il successo di tale iniziativa si è manifestato in particolare in settori come il turismo, la ristorazione, l’edilizia, la chimica e la farmaceutica. Ciò ha dimostrato che, fornendo ai CPI gli strumenti adeguati, è possibile superare il mismatch e generare valore sia per le imprese che per i lavoratori locali.
Inoltre, merita di essere menzionata l’analisi New Grads, che ha rivelato un aumento del 9% delle posizioni di lavoro ibride e remote nel settore delle assunzioni di candidati entry-level.