di Luca Gualtieri estratto da Milano Finanza (sottolineatura nostra)
Dopo oltre un anno di lavoro Intesa Sanpaolo si è fatta la sua banca digitale, Isybank. Il progetto ha richiesto investimenti per 650 milioni (128 milioni per il 2022 e 152 milioni per il 2023), una parte consistente insomma dei 5 miliardi che l’ultimo piano industriale ha stanziato per la tecnologia e per la crescita del gruppo.
Gli obiettivi del progetto
L’obiettivo iniziale è quello di raggiungere i 4 milioni di clienti retail che Intesa ha in Italia e che non usano la rete di filiali, ottenendo al contempo una riduzione strutturale dei costi. In seconda battuta l’intenzione è estendere la piattaforma core banking di Thought Machine (la fintech con sede a Londra e uffici regionali a New York, Singapore e Sydney, con cui la banca si è alleata in ambito digitale) all’infrastruttura del gruppo. A bocce ferme il progetto coinvolgerà 4 mila persone tra assunzioni di profili specifici e riconversioni professionali.
Le parole di Messina
«Sono orgoglioso di questa iniziativa e sono convinto che rappresenti per l’Italia un punto di forza, è la dimostrazione che in questo Paese siamo capaci di fare cose eccellenti anche a livello mondiale», ha dichiarato ieri il ceo di Intesa Carlo Messina aprendo la presentazione. «Aver costruito questa banca ed essere campioni nel futuro digitale rappresenta un punto di forza per Intesa Sanpaolo, ma è anche un elemento di cui il paese deve essere orgoglioso», ha concluso il banchiere, affiancato all’ultimo piano del grattacielo Scheggia di Vetro di Milano (nuova sede di Isybank) dal top management della banca: il responsabile della Banca dei Territori Stefano Barrese, il chief IT digital and innovation officer Massimo Proverbio, la responsabile business governance di Banca dei Territori, Virginia Borla, e Antonio Valitutti, amministratore delegato della banca digitale.
«Il digitale, l’Intelligenza artificiale rappresentano degli elementi importanti che concorrono a costruire il futuro del sistema bancario mondiale», ha spiegato Messina. «Ma con la necessità di mantenere una forte componente di banca tradizionale», ha aggiunto il banchiere, spiegando che Intesa, soprattutto, nei servizi di assistenza alla clientela «manterrà una forte capacità di presenza sui territori».