Il report di Italia Solare sull’andamento dei prezzi del mercato elettrico evidenzia un ritorno ai livelli di quasi due anni fa dopo i forti rincari causati dal progressivo venir meno delle forniture dalla Russia.
A volte si esagera, nel dire o scrivere le cose, consci che un superlativo in più può servire a catturare l’attenzione degli ascoltatori o dei lettori. A volte capita, ma non certo quando si afferma che l’andamento “pazzo” assunto dai prezzi energetici negli ultimi anni non trova paragoni. Per farsi un’idea dell’accaduto basta la ricostruzione degli avvenimenti contenuta nell’ultimo report di Italia Solare sull’andamento dei prezzi del mercato elettrico.
Triennio 2020-2022
“Dopo il crollo dei prezzi avvenuto nel corso della prima metà del 2020 – si legge nel report -, dalla ripresa post-pandemia il mercato dell’energia ha registrato una costante salita. I prezzi sono esplosi da settembre 2021, con l’avvio della stagione termica 2021-2022, quando è risultata evidente la riduzione delle forniture di gas dalla Russia. L’invasione dell’Ucraina a fine febbraio 2022 ha infatti innescato una fase di assoluta incertezza e volatilità sui mercati energetici che, tra alti e bassi, è proseguita per tutto il 2022”.
Ed ancora: “Picchi di prezzo si sono verificati durante l’estate (nel periodo da giugno a settembre 2022) quando molti Paesi, in primis l’Italia e la Germania, hanno inseguito ogni metro cubo di gas, a qualsiasi prezzo, pur di riempire i propri stoccaggi in vista dell’inverno 2022-2023”.
Insomma, tre anni vissuti pericolosamente con, alla fine del 2022, il prezzo medio dell’energia che si è attestato intorno ai 300 euro per MWh, mentre le aspettative per il 2023 e 2024 quotavano prezzi superiori ai 200 €/MWh. Ricordiamo che in Italia ad identificare il prezzo medio c’è il PUN (acronimo di Prezzo Unico Nazionale), il costo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana
Crollo dei prezzi in avvio del 2023
Senonché, quasi per non “deludere” rispetto agli scossoni sopra descritti, i prezzi energetici stanno continuando a riservare delle sorprendenti variazioni.
Infatti, le temperature straordinariamente miti registrate per tutto l’inverno 2022-2023, insieme alla notevole riduzione del consumo da parte delle industrie, hanno determinato una caduta dei consumi di gas del 20-25% rispetto ai valori storici, che ha a sua volta provocato un crollo dei prezzi del gas che è passato da 130 €/MWh a 40 €/MWh in meno di 3 mesi.
E così, nel corso del primo trimestre 2023 il PUN è progressivamente crollato e il suo valore attuale (120 Euro per MWh) è simile ai prezzi dell’energia risalenti a quasi 2 anni fa, vale a dire ben prima dell’inizio della crisi nelle forniture e dell’invasione russa dell’Ucraina.
“L’offerta di gas dalla Russia – si legge nel report – è molto calata (85% in meno), ma gli approvvigionamenti con il gas naturale liquefatto (USA e altri fornitori internazionali, in parte dalla stessa Russia «sotto mentite spoglie») consentono al momento di supplire e procedere senza tensioni particolari. Ma la competizione con l’Asia (Cina, Giappone, Sud Corea, India etc.) potrebbe innescare nuove impennate e il futuro resta incerto”.
Prezzi da tenere sempre sotto controllo
Dunque, l’emergenza legata al rincaro dei prezzi energetici, con l’inevitabile effetto a cascata sulla maggior parte dei beni di largo consumo, è sostanzialmente rientrata nella prima parte del corrente anno. Ma questo non significa che si possa abbassare la guardia, anche perché per superare la crisi si è fatto ricorso pure a mezzi poco ortodossi…
“La crisi è tutt’altro che risolta e il nostro futuro energetico è ancora a rischio – spiega Stefano Cavriani, consigliere di Italia Solare -. Per esempio, uno dei motivi per cui in Italia i prezzi sono scesi è anche la massimizzazione delle centrali a carbone, voluta da un decreto del governo, che consente a tali impianti di offrire in Borsa dell’energia elettrica a prezzo zero, anche se i costi di produzione vengono ovviamente recuperati in altre voci presenti in bolletta”.
C’è quindi un’unica “assicurazione” duratura contro gli sbalzi dei prezzi energetici: “Ora più che mai è indispensabile pianificare gli sviluppi di nuova capacità da fonte rinnovabile, integrandola nel sistema e nel mercato energetico, così da disporre di forniture certe e convenienti. In particolare – conclude Cavriani – nelle ore di produzione da fotovoltaico il prezzo registrato in Borsa (e quindi “catturato” dagli impianti fotovoltaici stessi) è scontato del 20% rispetto alla media giornaliera, fatto che dimostra l’assoluta competitività dell’energia solare nel contesto attuale e prospettico”.
riassunto del report Italia Solare di Leonardo Barbini